giovedì, maggio 26, 2005

Cubani brutti e cattivi? Era la solita bufala montata dai giornali italiani!

ricordate VERO o FALSO?

NOTA STAMPA DELL'AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA DI CUBA IN ITALIA
dalla rete

In base alle norme internazionali ed agli accordi bilaterali, nessun cittadino cubano può entrare nel territorio di un altro Stato senza aver previamente ottenuto un visto, qualunque sia il motivo del viaggio: per turismo, per lavoro, per studio o anche per ragioni di salute.

Naturalmente, la Repubblica di Cuba ha un proprio regolamento migratorio assistito dagli strumenti giuridici che il paese si é dato.

Recentemente, gli organi di stampa italiani Corriere della Sera e La Repubblica, entrambi al corrente dei regolamenti esistenti nel nostro paese concernenti lo svolgimento dell'attività giornalistica da parte di professionisti stranieri, hanno mandato a Cuba dei loro inviati provvisti soltanto di tessera turistica con la deliberata intenzione di violare i suddetti regolamenti, come é stato ampiamente dimostrato dal modo di agire di tali inviati nel territorio nazionale cubano dove, fin dal primo momento, essi hanno svolto attività giornalistica. Nessuno dei due inviati rimpatriati aveva chiesto il corrispondente visto per l'ingresso nella Repubblica di Cuba.

Di conseguenza, le autorità cubane competenti hanno proceduto ad agire in base alle leggi vigenti che regolano l'esercizio dell'attività della stampa estera a Cuba.

Entrambi gli organi di stampa, nel violare le leggi di un altro Stato e in aperta provocazione verso le nostre autorità, hanno con ciò dato dimostrazione di un atteggiamento irresponsabile. Per quanto riguarda il Corriere della Sera, il caso é ancora più grave dato che tale quotidiano aveva ricevuto un chiaro segnale secondo cui le autorità cubane non avrebbero permesso l'ingresso nel paese di un inviato che non avesse presentato neanche la richiesta di accredito, come occorso in una precedente occasione, quando un altro giornalista dello stesso organo di stampa era stato reimbarcato.

Il trattamento informativo dato a tali fatti ha scatenato una nuova campagna contro Cuba, facendo intendere all'opinione pubblica che era stato impedito a due giornalisti l'esercizio della loro professione, mentre si é taciuto sui veri motivi che hanno provocato il loro rimpatrio, e cioè la violazione delle leggi del nostro paese. E' inoltre passato sotto silenzio il comportamento disonesto, manipolatore e poco obiettivo che, come in tante altre occasioni, viene applicato contro Cuba dai mezzi di informazione.

A differenza di quanto sopra segnalato, organi di stampa italiani (tra cui un importante canale televisivo) che, nel rispetto dei regolamenti vigenti, hanno fatto richiesta di inviare un loro gruppo per svolgere attività giornalistica in questo periodo, hanno ottenuto l'autorizzazione ed il relativo visto. Ciò pone in evidenza chiaramente la nostra disponibilità ad accogliere e a lasciar lavorare ogni professionista che agisca seriamente rispettando le istituzioni e le leggi cubane.

Roma, 23 maggio 2005 --

venerdì, maggio 20, 2005

VERO o FALSO ?

Il giornalista era stato fermato dalla polizia all'Avana mentre seguiva una assemblea di dissidenti

Cuba, rilasciato inviato del Corriere dopo l'intervento della Farnesina

Fini aveva subito convocato l'ambasciatore cubano a Roma
Mieli: "Una vicenda che mostra la natura illiberale del regime"

L'AVANA - Dovrebbe rientrare in Italia nelle prossime ore Francesco Battistini, inviato del Corriere della Sera a Cuba, fermato dalla polizia all'Avana. Il giornalista si trovava nell'isola per seguire i lavori della riunione dei dissidenti "Assemblea per promuovere la società civile" quando, con un sms, ha comunicato ai colleghi della redazione in Italia di essere stato fermato dalla polizia cubana.

Il ministro degli Esteri italiano, Gianfranco Fini, appena avuta la conferma del provvedimento nei confronti del giornalista italiano, era subito intervenuto convocando l'ambasciatore cubano a Roma, e chiedendo l'immediato rilascio di Battistini.

"Siamo stati avvertiti da un sms di Battistini" aveva raccontato Paolo Lepri, vicecapo della redazione Esteri del quotidiano di Via Solferino, che si era detto preoccupato: "Sappiamo che uguale trattamento hanno subìto altri giornalisti nei giorni scorsi. Speriamo soltanto che non patisca maltrattamenti".

Il direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, aveva diramato una nota: "In attesa di conferme ufficiali delle notizie provenienti dall'Avana, esprimo tutto il mio sdegno per il fermo del nostro collega Francesco Battistini, arrestato a Cuba". Il comunicato rivelava inoltre che già qualche giorno fa un altro giornalista del Corriere della Sera, Rocco Cotroneo, era stato bloccato alla frontiera e costretto a fare marcia indietro.

Secondo Mieli, l'episodio "mette in luce la volontà delle autorità cubane di mettere il bavaglio alla libera informazione degli organi di stampa internazionali". Il direttore del quotidiano aveva chiesto "l'immediata liberazione del collega Battistini per metter fine a un atto odioso che dimostra la natura profondamente illiberale di quel regime".

In serata, a seguito del passo effettuato dalla Farnesina con la convocazione dell'ambasciatore cubano a Roma, le autorità dell'Avana hanno reso noto, attraverso lo stesso diplomatico, che Francesco Battistini sarà imbarcato sul primo volo utile per far rientro in Italia.

(20 maggio 2005)

giovedì, maggio 12, 2005

Visco, ma come sei pessimista!

PIL: VISCO, UNA TRAGEDIA. IL PAESE STA CROLLANDO

"Un dato che si commenta da solo: e' una tragedia, il Paese sta crollando, la situazione e' gravissima". E' il commento di Vincenzo Visco alle stime sul Pil fornite oggi dall'Istat. L'ex Ministro dell'Economia ed esponente Ds spiega che, se tale stima verra' confermata nei trimestri successivi, il rapporto deficit/pil nel 2005 "andra' sicuramente oltre il 4%". Ma, ha aggiunto, "questa e' la preoccupazione minore di fronte al fatto che la nostra economia sta andando a rotoli". Per Visco, il dato riflette anche "un crollo dell'occupazione. Altrimenti - ha concluso - non si spiegherebbero anche i dati sulla produzione industriale. Insomma, le cose stanno davvero volgendo al peggio". () 12/05/2005

giovedì, maggio 05, 2005

La spazzatura americana.

Ci si attende una ondata di vendite per le azioni "spazzatura"
Reazione indignata da Detroit: "Cash e liquidità adeguati"
Declassati i titoli Gm e Ford
Per S&P sono "junk bond"
"Scetticismo nei confronti delle strategie del management"

ROMA - "Junk", cioè spazzatura. Questo sono diventate per Standard & Poor's le azioni della General Motors e della Ford. Non solo i titoli sono stati declassati al rating BB, quello dei "junk bond", ma secondo l'agenzia anche l'outlook, ovvero le prospettive delle due aziende, sono negative.

In particolare per quanto riguarda la Ford, il downgrade, spiega l'agenzia di rating, riflette "lo scetticismo nei confronti della possibilità che le strategie del management siano sufficienti a far fronte alla crescente concorrenza". S&p's si dice inoltre preoccupata dalla prospettiva che il settore delle sport utilities non sia più redditizio come in passato. Ci sono anche dubbi sulla capacità del settore Suv, i grandi fuoristrada, di generare la redditività ottenuta nel passato.

Le uniche reazioni, per ora, arrivano dalla casa automobilistica di Detroit che sostiene di avere "cash e liquidità adeguati". L'agenzia ha deciso di declassare il rating sul debito dopo che la Gm ha registrato il peggior trimestre degli ultimi 13 anni. Al 31 dicembre 2004 il colosso automobilistico contava su 300 miliardi di dollari fra prestiti e bond: Gm si afferma così la maggior compagnia mai tagliata a junk. Dal 2001 Standard & Poor's ha rivisto al ribasso ben tre volte il rating dell'azienda.

I titoli di debito di Gm ora sono destinati a subire una ondata di vendite dal momento che i fondi di investimento non possono tenere in portafoglio titoli classificati "junk". Intanto a Wall Street, Gm ha reagito con un ribasso i titoli hanno perso oltre il 4 per cento, mentre le azioni della Ford sono scese del 4,9.

(5 maggio 2005)