giovedì, marzo 17, 2005

L'orgoglio di un paese

da repubblica.it
Centocinquanta militanti scendono in strada a Colleferro
Protestano contro i micidiali ordigni già denunciati dalla Sgrena
"Producono le bombe a grappolo":
I pacifisti bloccano la fabbrica

ROMA - Almeno centocinquanta militanti pacifisti - Disobbedienti, Giovani comunisti, Cobas, lavoratori Rdb - hanno bloccato le vie di accesso alla fabbrica Simmel Difesa di Colleferro, in provincia di Roma, dove si producono le Cluster-bomb, le micidiali bombe a frammentazione denunciate recentemente dai reportage della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena inviata in Iraq. All'ingresso della strada che porta alla fabbrica, è appeso uno striscione dove i pacifisti hanno scritto a caratteri cubitali: "Blockcluster. Qui si fabbricano bombe a grappolo. Fermiamo la produzione di morte". I manifestanti sventolano bandiere della pace e distribuiscono volantini ai passanti e agli automobilisti. Sul posto polizia e carabinieri, ma finora la protesta si svolge in modo pacifico. Qualche momento di tensione si è registrato quando la polizia ha cercato di aprire il blocco stradale per far passare alcuni dipendenti della Simmel, intento abbandonato dopo pochi minuti.

Lungo la strada di accesso alla fabbrica, i manifestanti hanno esposto le foto scattate in Iraq, a Falluja, da Giuliana Sgrena, in cui sono evidenziati gli effetti delle bombe sui bambini. Nella fabbrica, secondo quanto riferiscono i manifestanti, si producono due tipi di bombe: un razzo Medusa da 81 millimetri con sub munizionamento anti uomo e un proiettile di artiglieria da 155 millimetri con 63 sub munizioni antiuomo e anticarro.

L'iniziativa rientra nella mobilitazione fissata per sabato, secondo anniversario dell'inizio della guerra in Iraq. Un gruppo di parlamentari della sinistra ha già chiesto una modifica della legga che mette al bando le mine antiuomo inserendo nel divieto anche le Cluster-bomb.

Tra i manifestanti il leader dei disobbedienti romani, Guido Lutrario: "E' inaccettabile che in questo Paese si producano ancora ordigni i cui effetti colpiscono le popolazioni civili. Bombe che hanno gli stessi risultati delle mine antiuomo, messe fuori legge dal diritto internazionale. Contro i produttori di queste bombe, la Simmel di Colleferro e la Snia-Bpd di Brescia, sono già state fatte numerose interpellanze parlamentari". Ha raggiunto Colleferro anche il vicepresidente del Consiglio provinciale di Roma Nando Simeone di Rifondazione comunista: "Le fabbriche di morte devono essere riconvertite ad uso civile".