martedì, marzo 22, 2005

Che personaggi, e 2

da repubblica.it
I sospetti per l'attuale candidato del centrosinistra in Liguria
si riferiscono al passato incarico di responsabile dei Trasporti
Inchiesta Cit-Parmalat, indagato anche l'ex ministro Burlando
Al centro dell'indagine una joint-venture mai andata in porto
Nel mirino della procura di Roma anche De Mita, Tanzi e Necci

ROMA - Ci sono anche i nomi dell'ex ministro diessino dei Trasporti Claudio Burlando, attuale candidato del centrosinistra alla Regione Liguria, e di Ciriaco De Mita, ex presidente del Consiglio ed ora coordinatore della Margherita in Campania, nel registro degli indagati dalla procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte irregolarità legate all'operazione finanziaria che, tra il 1995 ed il 1996, portò alla costituzione di una joint-venture (poi non andata in porto) tra la Cit viaggi, società turistica delle Fs, ed alcune società turistiche del gruppo Parmalat.

Nell'indagine sono coinvolti anche Calisto Tanzi, ex patron del colosso alimentare di Collecchio, e Lorenzo Necci, ex amministratore delegato delle Ferrovie.

Gli atti, considerata la posizione di Burlando, all'epoca dei fatti ministro del governo Prodi, sono stati trasmessi al tribunale dei ministri. Secondo l'ipotesi di lavoro del pm Pierfilippo Laviani, Burlando e De Mita, quest'ultimo amico di vecchia data di Tanzi, avrebbero sostanzialmente avallato il progetto di joint-venture che avrebbe consentito al gruppo di Collecchio di riversare i debiti delle sue società coinvolte sul partner pubblico.

A far scattare l'inchiesta sarebbero state le dichiarazioni rilasciate da Tanzi nel corso degli interrogatori svolti nel quadro delle indagini sul dissesto della Parmalat. Queste sono state stralciate dal pm Laviani che recentemente, per la vicenda Cit, ha chiesto il rinvio a giudizio dello stesso Tanzi, di Necci, dei dirigenti della società di consulenza e revisione Arthur Andersen Carlo Artusi e Roberto Giovannini e di un'altra ventina di persone per reati che, a seconda delle posizioni, vanno dalla truffa alla violazione di reati societari.

"Nel corso mia attività di ministro - è stato il commento di Burlando alla notizia dell'inchiesta nei suoi confronti - non mi sono mai occupato della vicenda Cit in quanto la stessa vicenda era di totale competenza dell'amministratore delegato Fs". "Faccio notare peraltro - ha aggiunto l'ex ministro - che l'amministratore delegato di Fs, l'ingegner Giancarlo Cimoli, da noi scelto nell'autunno del '96, nell'ambito dei suoi poteri autonomi ha deciso di non procedere nei rapporti che si erano precedentemente instaurati con il gruppo Tanzi e di cedere la Cit ad altro gruppo".

(22 marzo 2005)