lunedì, febbraio 21, 2005

Internet è meravigliosa!

dal forum di Punto InformaticoEt voila’, Catricala’ !

I presidenti delle Camere hanno scelto per guidare l’Autorità per la Concorrenza e il mercato il segretario generale di Palazzo Chigi, Antonio Catricalà. Uno dei più stretti collaboratori del governo.
Catricalà è un grand commis di Stato, un professionista della pubblica amministrazione che ha avuto modo nella sua carriera di servire diversi padroni ma dal 1991 e’ stato strettamente legato a questo governo. Già nello scorso dicembre i presidenti delle Camere avevano nominato commissari dell’Antitrust l'ex sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca, e Antonio Pilati, un esperto di telecomunicazioni molto vicino a Forza Italia e ispiratore della legge Gasparri. Ora spostando Catricalà da palazzo Chigi hanno chiuso il cerchio. Dovete sapere che con l'approvazione della legge Frattini sul conflitto di interesse, all’Antitrust è stato assegnato un compito aggiuntivo di grande responsabilità: vigilare sull'operato dei membri del governo. Controllare - ad esempio - che il presidente del Consiglio in carica non prenda decisioni che favoriscano uno dei principali gruppi industriali del Paese, Mediaset.

Capita l’antifona? Sarebbe come se avessero eletto sindaco il macellaio del paese e lui avesse cooptato nel consiglio comunale i suoi avvocati e il suo commercialista facendo approvare delibere che proibissero ad altri macellai di aprire un negozio nel territorio comunale e alle proteste della popolazione civile avesse deciso di dare al messo comunale l’Autoritta’ per controllare che l’attivita’ della macelleria venisse svolta con i crismi della legalita’ e della sana concorrenza.
Quindi eleggesse come messo comunale il marito disoccupato della propria colf filippina…
Colto il concetto?

Ma non e’ finita qui.
Mentre il Belpaese discute del Sesso degli Angeli e dei Massimi Sistemi, il presidente operaio, cantautore, tappezziere, scenografo e muratorino (Tessera 1816, capiscimi amme’) si ricorda di essere anche il presidente prestigitatore e manda al Copaco, il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, una norma che forse non l’hanno Letta ma che e’ contenuta in due decreti che sanciscono Segreto di Stato su tutte le residenze del presidente del Consiglio che poi sarebbe Silvio Berlusconi. Non soltanto, come già era noto, su Villa Certosa, in Sardegna, ma anche sulle ville di Arcore e Macherio e su Palazzo Grazioli, a Roma. Coperte dal segreto anche le abitazioni dei suoi familiari e dei non precisati (per numero e nome) diretti collaboratori. Di fatto ha messo in atto la Secessione ventilata da Bossi ma realizzata da Lui: senza limiti e senza confini.

P.S.
Leggo:
La proposta di legge sui cimiteri e le sepolture approvata dalla Camera contiene una norma che favorirà in qualche modo il presidente del Consiglio. Infatti il famoso Mausoleo di Arcore, destinato alla sepoltura dei familiari e degli amici più cari, è tuttora vuoto. Vani i tentativi del Cavaliere di portarvi la salma del padre Luigi, che riposa nel cimitero di Milano, per il veto posto dal comune in base alle normative: per motivi di igiene pubblica venne approvata a suo tempo una legge che stabiliva la distanza minima tra i cimiteri e le abitazioni. E il Mausoleo è troppo vicino alla dimora di Villa San Martino. Ora invece, se la legge passerà anche al Senato, il problema del Cavaliere potrà dirsi risolto.
Dopo questa operazione avra0 creato la sua piccola Citta’ del Vaticano.
A questo punto gli rimangono due strade: prendere il Soglio Pontificio ad interim e spostare la sede papale, oppure dichiarare un nuovo Regno e annettersi l’Italia.